Ornella Marraxa a LaPresse: "Vive in condizioni terribili. Io sono stata lasciata sola dalle istituzioni"

E’ emerso un nuovo caso Salis: quello di Filippo Mosca, 29enne originario di Caltanissetta che da fine aprile si trova nel carcere di Porta Alba di Costanza, in Romania. Il ragazzo è accusato di traffico internazionale di stupefacenti. “Mio figlio è stanco dopo nove mesi in una struttura non dignitosa, in condizioni vergognose al di sotto degli standard europei. Filippo è depresso e ha espresso la voglia di farla finita”, ha raccontato a LaPresse la madre, Ornella Marraxa.

Filippo vive in “condizioni igieniche terribili, le docce sono degli stanzoni dove escono tubi di acqua. Vengono fatti entrare tutti in fila. I bagni sono non sufficenti, sono dei bagni alla turca e sono costretti a pulirli con il bagnoschiuma che comprano allo spaccio, di sicuro non hanno sapone”. 

La madre di Filippo: “Lasciata sola dalle istituzioni”

“Sono lasciata sola dalle istituzioni”, ha aggiunto la donna. “Il 12 febbraio c’è l’ennesima richiesta per i domiciliari, l’avvocato ha già scritto all’ambasciata. Non abbiamo nessuna garanzia che questa verrà accolta”. Il ragazzo aveva affittato “una casa a Bucarest per un periodo perché speravo che fosse possibile avere i domiciliari”.

Si commuove Ornella quando parla di suo figlio, le trema la voce quando racconta in che modo vive. Una cella di 30 metri quadri con 24 persone, senza acqua calda, tra i topi e i loro escrementi, con la possibilità di farsi la doccia solo una volta a settimana. Spera che qualcuno la aiuti e racconta di aspettare invano “delle notizie da parte dell’ambasciata per far sì che l’avvocato in Romania possa fare una visita alla direzione del carcere. Non ho più ricevuto nessuna notizia da parte loro. Non so se si stanno muovendo o se si sono mossi. Spero che qualcuno mi aiuti”. 

“Aggredito in cella da un detenuto”

“Filippo è stato aggredito da un detenuto che ha cercato di accoltellarlo e gli ha versato una pentola di acqua bollente addosso”, ha spiegato ancora la madre. Dopo l’aggressione “domani mia figlia e la ragazza andranno a trovarlo e verificheranno le sue condizioni fisiche e di persona. Con il vetro però, quindi non potranno riabbracciarlo”.

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